Fiscalità
Importante è sottolineare che le normative fiscali in generale sono soggette a continui cambiamenti e quindi necessario essere seguiti da commercialisti esperti nel settore.
In finanza è comunque importante avere traccia di tutti i movimenti che sono stati effettuati, questi dati verranno utilizzati dai commercialisti nelle dichiarazioni ma serviranno anche nel caso in cui verrà richiesto un accertamento dall’agenzia delle entrate alla quale dovremmo sempre dimostrare quanto dichiarato.
Le regolamentazioni in questo campo sono ancora argomento di discussione , non solo in Italia, ma in tutto il mondo.
Ma cosa sono le criptovalute per il fisco?
Il legislatore italiano offre una definizione di “valuta virtuale” o criptovaluta che risiede all’interno della normativa antiriciclaggio (dall’articolo 1, comma 2, lett. qq), D.Lgs. 90/2017) che le identifica come segue:
“la rappresentazione digitale di valore, non emessa e garantita da una banca centrale o da un’autorità pubblica, non necessariamente collegata a una valuta avente corso legale, utilizzata come mezzo di scambio per l’acquisto di beni e servizi è trasferita, archiviata e negoziata elettronicamente “
l’Agenzia delle entrate con la Risoluzione 72/E del 2 settembre 2016 definisce bitcoin come una “moneta virtuale" la cui circolazione è accettata volontariamente da parte degli operatori privati.
la Corte di giustizia dell'Ue nella sentenza del 22 ottobre 2015, causa C-264/14, stabilisce che lo scambio di valute fiat tradizionali con bitcoin, fatta in modo professionale ed abituale, costituisce un'attività rilevante agli effetti dell'Ires e dell'Irap, soggetta agli obblighi di adeguata verifica della clientela, di registrazione e di segnalazione.
Inoltre, ha precisato che le valute virtuali devono confluire nel quadro RW e non sono soggette all’imposta IVAFE in quanto questa imposta si applica ai depositi e conti correnti esclusivamente di natura bancaria.
Riassumendo:
- Le persone fisiche che posseggono criptovalute sono obbligate a compilare il quadro RW
- Eventuali prelievi possono dare origine a plusvalenze o minusvalenze che devono essere indicate nel quadro RT
- Se non ci sono prelievi nullo e dovuto ma sussiste l’obbligo di monitoraggio anche se il valore è inferiore ai 15.000 euro, in assenza sono previste sanzioni in caso di accertamento.
- In caso di plusvalenze l'imposta del 26 % si applica in caso di Cashout ( conversione in Euro ) ma solo se la giacenza è superiore a 51.645,69 Euro per almeno sette giorni lavorativi consecutivi nel periodo di imposta considerato.
Non è facile identificare cosa bisogna fare cercando di studiare le varie informazioni fiscali presenti in rete, spesso non sono chiare e sono piene di errori.
Affidarsi a dei professionisti è importante, BSI puo accompagnarti in questo processo grazie alla collaborazione con professionisti che continuano ad aggiornarsi in questo mercato in grande evoluzione. Do it right at the first time, Fallo bene dall’inizio!
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